ATTIVITÀ DI FORMAZIONE
Tutto va imparato non per esibirlo, ma per adoperarlo.
(Georg Christoph Lichtenberg)
Le attività di formazione sono organizzate sotto forma di seminari o di brevi percorsi teorico-esperienziali e hanno l’obiettivo di agevolare i partecipanti nello sviluppo di competenze utili nella vita personale o professionale. I corsi vengono sempre strutturati tenendo in considerazione le caratteristiche, i bisogni e gli obiettivi dei partecipanti a cui si rivolgono.
Tra le attività di formazione spiccano quelle rivolte ai medici veterinari, in particolare a coloro che si occupano di animali da compagnia, con l’obiettivo di aiutarli a sviluppare quelle soft skills fondamentali per il successo professionale, la soddisfazione personale ed il benessere psicofisico, legate alla comunicazione efficace, all’empatia, alla gestione delle emozioni e dello stress.
Attività di formazione: il metodo
Il mio approccio alla formazione si caratterizza per una selezione dei contenuti basata sul rigore scientifico e sulla rilevanza rispetto allo sviluppo di competenze utili nella vita personale e professionale. Utilizzo una metodologia d’intervento basata non solo sul trasferimento di nozioni ma soprattutto sul coinvolgimento attivo dei partecipanti, facendo uso di tecniche di brainstorming, condivisione di esperienze, esercitazioni, role playing, tecniche immaginative e psico-corporee. Le attività di formazione si svolgono generalmente in piccoli gruppi.
Attività di formazione: le tematiche
Organizzo corsi e seminari su tematiche relative alla psicologia clinica e alle competenze trasversali; tra queste ultime dedico particolare attenzione alle cosiddette life skills, un insieme di abilità necessarie per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana.
L’Organizzazione Modiale della Sanità (OMS) ha individuato 10 competenze fondamentali per la vita: decision making, problem solving, senso critico, creatività, comunicazione, autoconsapevolezza, relazioni interpersonali, empatia, gestione delle emozioni e gestione dello stress. Ognuna di queste può essere appresa o migliorata lungo tutto il corso dell’esistenza e tutte risultano importanti per condurre una vita sia personale che professionale altamente soddisfacente.
Nell'organizzare le attività di formazione prendo sempre in considerazione le caratteristiche del contesto, le specificità e i bisogni peculiari dei Servizi in cui verranno implementate.
LA FORMAZIONE PER MEDICI VETERINARI
Formazione per medici veterinari: perché interessarsi alla psicologia?
Psicologia e medicina veterinaria sono all’apparenza due discipline molto lontane tra loro: basti pensare che “psicologia” (dal greco ψυχή-psiché, “anima” e λογος- logos, “studio, scienza”) significa “studio dell’anima”, intesa anche come sede dei sentimenti e della mente, attributi che la cultura occidentale, sotto l’influenza del pensiero cartesiano, ha per lungo tempo negato agli animali non umani, che sono invece il principale oggetto di studio della medicina veterinaria.
In effetti, fino ad anni recenti, psicologia e medicina veterinaria hanno mostrato scarso interesse l’una per l’altra, finché il mutamento dell’atteggiamento delle persone nei confronti degli animali ha messo in luce diverse possibilità di scambio.
Oggi gli animali, soprattutto quelli considerati “da compagnia”, sono parte integrante del nostro contesto sociale e sempre più persone scelgono di accoglierli nella propria vita, considerandoli a tutti gli effetti membri della famiglia. Di conseguenza, anche il ruolo del medico veterinario è diventato più complesso, non solo per l’evolversi della scienza medica, che richiede livelli di competenza sempre più elevati, ma anche per le implicazioni emotive del suo operato.
In particolare, nella pratica con gli animali da compagnia, i veterinari sono stati paragonati ai pediatri, in virtù del forte legame affettivo che lega i proprietari ai loro animali, assimilabile al legame di attaccamento che unisce genitori e figli. In ambito psicologico, diversi studi si sono dedicati ad approfondire le dinamiche psicologiche umane che caratterizzano il rapporto uomo-animale e che entrano in gioco nella medicina veterinaria ed è oggi possibile per i medici veterinari disporre di corsi di formazione in grado di tradurre queste conoscenze in strumenti pratici in grado di migliorare la pratica professionale e la propria qualità della vita.
Soft Skills: la formazione per i medici veterinari
Oggi le competenze tecniche e le conoscenze scientifiche rappresentano fattori necessari ma non sufficienti al successo professionale del medico veterinario: alcuni studi evidenziano infatti come i clienti attribuiscano sempre maggiore importanza alle abilità di comunicazione del professionista, valorizzandone ad esempio la capacità di mostrare empatia e l’attenzione a coinvolgerli nelle decisioni.
D’altra parte, è proprio la relazione con i clienti uno dei fattori di maggior criticità per i medici veterinari, che spesso sperimentano un forte stress legato alla gestione della comunicazione, delle richieste e degli aspetti emotivi del proprio lavoro.
Di fronte a relazioni sempre più complesse, la formazione su temi d’interesse psicologico può fornire al medico veterinario strumenti utili e pratici per sviluppare quelle soft skills sempre più richieste, che consentono interazioni efficaci e costruttive con gli altri. Competenze quali la comunicazione efficace, l’empatia, la gestione delle emozioni e dello stress, la gestione dei conflitti, risultano indispensabili per relazionarsi in modo funzionale con i propri clienti e con i collaboratori.
Sebbene le soft skills per alcune persone facciano parte di un bagaglio di competenze innato, adeguati percorsi di formazione per medici veterinari possono permettere di acquisirle e di affinarle.
La formazione come strumento per la prevenzione del burnout
La capacità di provare empatia e compassione verso la sofferenza non solo degli animali ma anche dei loro proprietari svolge senza dubbio un ruolo importante nella professione del veterinario, migliorando non solo la qualità delle cure offerte all’animale ma anche il rapporto con i clienti. Sempre più spesso infatti i clienti si aspettano di ricevere dal veterinario anche un sostegno di tipo emotivo, soprattutto nel momento in cui viene loro comunicata una diagnosi grave o di fronte alla morte dell’animale.
A questo proposito, in Italia, i veterinari sono gli unici medici autorizzati a praticare l’eutanasia, che spesso avviene in presenza del proprietario dell’animale in un contesto molto delicato e intenso dal punto di vista emotivo. È proprio il contatto quotidiano con la sofferenza uno tra i fattori che determinano nei medici veterinari elevati livelli di stress lavoro-correlato e di rischio di burnout.
A questo poi si aggiungono le difficoltà nel gestire le richieste di clienti “difficili” o inadempienti, le interferenze tra la vita lavorativa e quella privata, le difficoltà di comunicazione entro l’ambiente lavorativo, l’eccessivo carico di lavoro e di responsabilità, le aspettative troppo elevate, la mancanza di tempo, la remunerazione non adeguata, la necessità di discutere e contrattare il proprio compenso.
Attraverso attività di formazione idonee, realizzate in modo specifico per i medici veterinari è possibile svolgere un’attività di prevenzione del burnout, consentendo ai professionisti di acquisire strumenti utili per aumentare la soddisfazione personale, prevenire i conflitti e i contenziosi legali, avere una percezione di maggior controllo e di efficacia, ridurre e gestire in modo più funzionale il carico di stress.
I corsi di formazione per medici veterinari: alcuni esempi
Di seguito alcuni titoli dei corsi di formazione per i medici veterinari realizzati negli ultimi anni:
- In che modo la psicologia può aiutare il medico veterinario?
- Corso di Comunicazione e Management nella clinica degli animali da compagnia
- Comunicazione efficace e cura delle relazioni con i clienti e i collaboratori nella clinica degli animali da compagnia
- La diagnosi grave: comunicare le cattive notizie
- La gestione della relazione con il cliente e il processo di decision making nel fine vita dell’animale da compagnia
- Eutanasia e lutto per la morte di un animale da compagnia: informazioni e suggerimenti per il medico veterinario
- “Life Skills”: competenze per la vita e per la professione
- La gestione dei conflitti
- La qualità dell’esperienza professionale: empatia, stress e burnout
- Gestione dello stress e strategie di self care
- Il maltrattamento di animali dal punto di vista psicologico: animal hoarding e altre forme di abuso.
- Relazioni che fanno bene: i potenziali effetti positivi degli animali sul benessere psicofisico delle persone.
ESPERIENZE
Dal 2013 ad oggi, ho svolto attività di formazione presso diversi enti pubblici e privati, tra cui:
- Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare
- Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Filosofia
- ATS Milano Città Metropolitana – Dipartimento Veterinario
- ATS Brescia
- Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano
- Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano
- Ordine dei Medici Veterinari di Bergamo
- Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Varese
- Ordine dei Medici Veterinari delle Province di Como e Lecco
- Polizia Locale di Milano
- Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche, Brescia.
- Associazione ASOM – II Casa di Reclusione di Bollate
- OIPA, sede di Ferrara.
- SCIVAC, Rimini.